VMA-47 Gallery | Riconsiderare il movimento di corrente 1938 – 1943
Dalla fine degli anni sessanta, occupandomi in diverse occasioni dell’opera artistica di Birolli, Sassu, Migneco, Guttuso, Vedova, Broggini, Treccani e Morlotti, vado proponendo una lettura di Corrente che non punta all’individuazione delle tappe del percorso Corrente-realismo come a un esito decisivo e per qualche verso obbligato (lettura critica spesso, e con qualche interesse di parte, accreditata) quanto a identificare gli elementi fondanti che hanno portato a far coincidere diverse istanze individuali dentro uno stesso aperto, ma mai determinato, nucleo poetico. La coerenza di Corrente, anche agli esordi, risulta stabilita su un versante etico prima che estetico.
Renato Gattuso, Birolli, Sassu, Migneco, Guttuso, Vedova, Broggini, Treccani, Morlotti
50344
page-template-default,page,page-id-50344,edgt-core-1.1.2,ajax_fade,page_not_loaded,,vigor-ver-2.1.1, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,fade_push_text_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.5,vc_responsive

Corrente

Riconsiderare il movimento di corrente  1938 – 1943

Dalla fine degli anni sessanta, occupandomi in diverse occasioni dell’opera artistica di Birolli, Sassu, Migneco, Guttuso, Vedova, Broggini, Treccani e Morlotti, vado proponendo una lettura di Corrente che non punta all’individuazione delle tappe del percorso Corrente-realismo come a un esito decisivo e per qualche verso obbligato ( lettura critica spesso, e con qualche interesse di parte, accreditata)  quanto a identificare gli elementi fondanti che hanno portato a far coincidere diverse istanze individuali dentro uno stesso aperto, ma mai determinato, nucleo poetico. La coerenza di Corrente, anche agli esordi, risulta stabilita su un versante etico prima che estetico.

Ho potuto indicare come due sembrano gli elementi decisivi per l’affermazione del movimento di Corrente: il non essersi chiusi in un perimetro di preposizioni ideologizzate (elemento tipico del successivo movimento realista, duramente scontato) e l’essersi riportati alla vitalità della grande rivoluzione romantica che l’arte europea aveva vissuto come rivoluzione umanistica.

C’è una dichiarazione del 1936, di Renato Birolli su “ Domus” che può considerarsi illuminante e valida anche per gli altri artisti che confluiscono in Corrente (da Sassu a Badodi, da Migneco a Guttuso):

Credo al Romanticismo senza prefisso, valendomi del colore per dare alla visione la forza del canto fermo. Tutte le altre correnti le considero afantastiche, metaforiche e traslate. Perciò credo a Delacroix contro Ingres – a Renoir contro Puvis de Chavannes – a Rosso contro tutta la scultura italiana del suo tempo – Picasso contro l’astrattismo - a Martini contro se stesso. Non alludo a nessun ritorno al Romanticismo nella sua accezione storica. La questione non è storica ma estetica.

Bagheria- (1951) – Renato Guttuso
Tecnica: Olio su Tela – Dimensioni: cm. 49×64

La rivisitazione critica di Corrente obbliga a distinguere nel periodo storico che comunemente viene designato come gli “anni trenta” due differenti temperie poetico-culturali: i primi anni trenta e i secondi anni trenta. Nel campo delle arti visive il primo momento dominato dalla figura di Edoardo Persico è caratterizzato da un primitivismo lirico,dalle espressioni di una pittura “candida “ che oppone la propria innocenza alla colta “retorica” della pittura accademica. Nella seconda metà degli anni trenta, invece, arriva in Italia insieme a un’inquietudine europea l’eco di quella che in Francia viene chiamata la querelle du rèalisme. Uno spostamento iconografico e stilistico è, a questo punto evidente. I modi concitati dell’espressionismo, anarchico e sociale vengono recuperati mentre tutta la cultura del vecchio Continente si fa consapevole dei sopravvenienti e inarrestabili “disastri della guerra”. Vale qui la pena di ricordare che “Corrente” pubblica come suo ultimo articolo di fondo un testo di Carlo Cattaneo nel quale si proclama inutile e dannosa ogni guerra. La tensione verso il realismo ( non certo il realismo ingenuo e didascalico del dopoguerra, di influenza se non di ispirazione sovietica ) caratterizza senza dubbio le formulazioni mature di Corrente. La pittura degli artisti del movimento ha alle origini una concordanza d’ intonazione poetica e di risentita partecipazione etica. Questo ne rende riconoscibili e decisi i tratti comunicativi, in singolare sintonia con un’epoca che è, certo, il tempo dell’ansia ma anche un’ambigua età felice.